Kiev torna sotto attacco, almeno tre i distretti della regione sotto i missili russi. Scatta l'allarme antiaereo in quella che ormai è una corsa continua ai rifugi. Gravi danni alle infrastrutture energetiche. Gli assalti ora arrivano con i droni kamikaze, nuova frontiera dell'operazione speciale di Putin, che ormai anche i russi iniziano a chiamare guerra, ma mai ufficialmente. Cinque droni su Dnipropetrovsk e su Zaporizhzhia, anche in questo caso danni alle infrastrutture e feriti. Aumenta il numero delle vittime di quella che doveva essere una guerra lampo e che forse piega, ma certo non spezza, un Paese che con orgoglio cerca di riprendersi a suon di chilometri i territori conquistati. L'esercito russo ormai in difficoltà attacca, ma i mezzi a disposizione sarebbero pochi e obsoleti. Secondo l'intelligence britannica infatti, molti riservisti sarebbero costretti a comprarsi da soli l'equipaggiamento protettivo e in particolare il giubbotto antiproiettile. Per il presidente Zelensky, la Russia è già in un'atmosfera di sconfitta. Lettere di arruolamento verrebbero consegnate vicino alla Metro e davanti ai condomini, ma le autorità smentiscono. A sostegno dell'Ucraina altri fondi dagli Stati Uniti che annunciano un nuovo pacchetto di aiuti in armi, da 725 milioni di dollari, che non comprende però i sistema antimissile chieste da Kiev. Sostegno anche dall'Arabia Saudita che annuncia a sorpresa aiuti umanitari per 400 milioni di dollari. Armi e fondi che alimentano la tenacia di Zelensky che dice: i russi possono ancora terrorizzarci, ma non possono vincere.























