Non basta la resa a piegare una comunità, sembra dire questo la Piazza principale di Nova Kakhovka gremita di persone. Città Ucraina del sud, nella Regione di Cherson, Nova Kakhovka è stata occupata dai russi a fine febbraio, ma nonostante questo, migliaia di persone si sono ritrovate insieme, unite, sventolando e issando i colori del loro Paese. Anche in Russia non mancano le proteste contro la guerra, ma vista la nuova legge repressiva contro i media, è sempre più difficile mostrare cosa succede. Queste sono le immagini di alcuni giorni fa. 50 città sono scese in piazza. Oltre 4mila gli arresti, dal 24 febbraio, sono più di 11mila i manifestanti finiti in manette. Molti russi hanno deciso di lasciare il Paese, per altri è sempre più complicato muoversi. Uno dei collegamenti più rapidi verso l'Europa, è il treno da San Pietroburgo a Helsinki, in questo periodo sempre pieno, tutto prenotato. Per questo si cerca di aumentare le corse. E intanto il Direttore del teatro Bolshoi di Mosca, Sochiev, si è dimesso, dicendo di essere sempre stato contrario a questo conflitto. In tutto il mondo le persone scendono in piazza contro la guerra e l'invasione russa: ecco Trafalgar Square a Londra. Slogan, preghiere e angoscia per chi ha la famiglia sotto le bombe. Anche a Roma, dove vivono molti ucraini, si è sfilato ancora una volta per dire: No alla guerra. Dal Kazakistan al Cile, sono tante e continue le manifestazione in sostegno dell'Ucraina e del suo popolo, qui siamo ad Almaty, la più grande città kazaka, il Paese è stato scossa a gennaio dalle rivolte scatenatesi dopo l'aumento dei prezzi dell'energia, ma le proteste sono state represse nel sangue. Putin viene mostrato come il nuovo Hitler, su questo cartellone hanno scritto: Putin perché ti sei rasato i baffi? Di segno opposto, la manifestazione pro-Russia organizzata a Belgrado da alcuni gruppi di estrema destra, che inneggiano a Putin, urlando: Russia, Russia e srotolano lungo le strade, un'immensa bandiera russa.