Noi oggi abbiamo un problema di grano, perché i porti dell'Ucraina sono bloccati, hanno un blocco militare da parte delle navi russe. In queste ore, grazie alle mediazioni delle Nazioni Unite, di tutti i Paesi più importanti al mondo, si stanno cominciando a sbloccare alcune navi commerciali per portare via dai porti ucraini quelle quantità di grano che vengono coltivate, vengono prodotte in Ucraina. L'Ucraina è sempre stato il granaio d'Europa, ma non solo d'Europa. Ci sono Paesi nel Nord Africa, quindi lasciamo stare l'Africa subsahariana che sta messa anche peggio, nel Nord Africa che sono dipendenti al 100% dal grano ucraino, dal grano russo. E in questo momento storico, oltre a questa dinamica causale per le famiglie italiane e per le famiglie europee un aumento del costo dei prodotti al consumo, abbiamo un problema, come vi dicevo, in altri quadranti come quello africano, dove la mancanza di grano può portare a instabilità politica, maggiori immigrazioni, a colpi di Stato, proliferazione di organizzazioni terroristiche. Il lavoro che faremo come Italia, nei prossimi giorni, è promuovere tutte le iniziative affinché quel grano possa essere esportato dall'Ucraina. E chissà che proprio un accordo, un compromesso tra le parti sul Food Security, non possa costruire la strada per un compromesso tra le parti per arrivare alla pace. E ancora una volta l'alimentazione, ancora una volta gli obiettivi alimentari dei nostri Paesi, della Comunità Internazionale, possono costruire un percorso verso la pace.