"Siamo pronti a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l'obiettivo di riprendere il negoziato, e ancora, la Turchia è dalla parte dell'Ucraina". Recep Tayyip Erdogan è l'ultimo dei leader di un paese della Nato ad aver messo piede in Ucraina ma la sua impronta è quella che ha più probabilità di rimanere nel tempo. Al termine di 40 minuti di trilaterale che si è tenuto a Leopoli, alla presenza anche del Segretario Generale dell'ONU Antonio Guterres, la sua visita viene definita dal Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, un potente messaggio di sostegno da parte di un Paese così importante. La prima notizia che trapela riguarda un accordo tra Ankara e Kiev per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte dal conflitto. Nel corso della conferenza stampa, Erdogan lo dice chiaro: l'obiettivo dei nostri colloqui è stato come porre fine alla guerra, abbiamo parlato dei passi che possiamo intraprendere a questo proposito, avvisando che informerà dei contenuti dell'incontro il Presidente russo Vladimir Putin. Già prima del trilaterale, l'emittente CNN Turk aveva reso noto di un presunto ammorbidimento delle posizioni russe rispetto alla possibilità di un incontro Zelensky - Putin ad Istanbul. Un'apertura che sarebbe avvenuta in occasione del faccia a faccia Erdogan - Putin a Sochi lo scorso 5 agosto. E nelle stesse ore in cui la 25esima nave mercantile col grano ha raggiunto l'Egitto, Zelensky ha evidenziato come l'incontro sia stato anche un'occasione per cercare vie per aumentare l'esportazione. Con Guterres si è accordato per stabilire i parametri di una missione della AIEA, l'agenzia internazionale per l'energia atomica, alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Guterres si è detto gravemente preoccupato per la situazione alla centrale occupata dai russi, attorno alla quale, sono ripresi di recente gli scontri con le forze ucraine. Danneggiarla sarebbe un suicidio, ha spiegato il Segretario Generale.