Continua l'offensiva delle Forze Armate ucraine nel Sud del Paese, si combatte soprattutto nella regione di Kherson e le truppe di Kiev guadagnano terreno all'interno delle aree liberate. Visto l'intensificarsi dei bombardamenti lungo la linea del fronte, sono previste operazioni di evacuazione dei civili presenti. Sembra inoltre che nelle aree occupate, i russi vadano casa per casa, cercando uomini tra i 18 e i 35 anni per arruolarli con la forza. La resa di Lyman, snodo cruciale del Sud-Est per le linee di rifornimento tra il Donbass e il Nord e il Sud dell'Ucraina, diventa una questione politica, così titola un quotidiano russo, cassa di risonanza del Cremlino, segno di come sia forte l'ondata di critiche contro la condotta militare in quelle zone da parte di alcuni comandanti russi, ora chiamati in causa con i loro nomi. Il giudizio più duro viene dal Capo ceceno Kadyrov, che ha attaccato il Generale del distretto militare, accusato per il ritiro delle truppe russe da Lyman: "non ha fornito loro le necessarie comunicazioni e i rifornimenti". Nel frattempo il leader ceceno si vanta di aver spedito al fronte i suoi 3 figli di 14,15 e 16 anni. Ma proprio le sue esternazioni costringono il Cremlino a correggere di nuovo la rotta. Respinto come "emotivo" l'appello di Kadyrov a usare armi nucleari a bassa intensità in Ucraina. Solo 24 ore prima, il Governo russo aveva tuonato: "è da irresponsabili parlare di escalation nucleare". Quanto alle annessioni, la Duma, massimo organo legislativo russo, ha ratificato i trattati di annessione delle regioni di Kherson, Donetsk, Zaporizhzhia e Lugansk. E mentre si diffonde la notizia del rilascio del Direttore Generale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, arrestato 3 giorni fa dai russi, un'altra notizia da Mosca fa scalpore: la giornalista russa Maria Ovsyannikova, che aveva mostrato un cartello contro l'invasione dell'Ucraina durante una diretta TV, sarebbe fuggita dalla Russia insieme alla figlia di 11 anni. La donna era agli arresti domiciliari fino al 9 ottobre, accusata di aver diffuso false notizie contro le Forze Armate: la pena prevista è di 10 anni di carcere.