Colpire un ospedale è un crimine di guerra. La linea del consiglio di sicurezza dell'ONU, convocato d'urgenza sull'Ucraina è stata subito chiara. A dirlo la Sottosegretaria generale che ha aggiunto i responsabili sono chiamati a risponderne. Sulle colpe non c'è una ricostruzione condivisa. L'Ucraina ha dovuto pubblicare le foto del missile che ha colpito all'ospedale pediatrico di Kiev per dimostrare la provenienza russa. Il Cremlino, nonostante le inequivocabili immagini di disperazione, ha continuato a sostenere che, a causare il disastro, sia stato un missile della difesa anti aerea del paese invaso. Il portavoce di Putin l'ha definita una trovata pubblicitaria costruita sul sangue. È lutto nazionale per gli oltre 40 morti di uno degli attacchi peggiori degli ultimi mesi, in diverse zone del paese. La testimonianza del direttore della struttura è disperata. Nella stessa giornata Putin, nella capitale, accoglie premier indiano Narendra Modi. I due si abbracciano suggellando i loro partnerariato strategico. Per Volodymyr Zelensky si tratta di un duro colpo per gli sforzi di pace. Modi definisce Putin un amico, il presidente russo lo ringrazia per il tentativo di trovare soluzioni per risolvere la guerra in Ucraina in modo pacifico. Intanto visitano una mostra sul nucleare evocato da Putin in ogni occasione. Da Modi arriva però una velata critica il cuore sanguina a veder morire bambini innocenti.