Pronti ad avviare un'indagine, le Nazioni Unite intervengono così nello scambio di accuse tra Russia e Ucraina sul bombardamento del carcere di Elenovka, controllato dai russi, che ha provocato la morte di 50 prigionieri ucraini. Con il permesso di entrambe le parti potremo inviare una missione, spiegano dalle Nazioni Unite, per la Russia a bombardare sono stati gli ucraini per impedire, è l'accusa della Duma, la testimonianza dei prigionieri sui crimini contro l'umanità commessi dagli ucraini, con la complicità degli stati europei e degli Stati Uniti; per l'Ucraina si è trattato di un crimine di guerra, definito così dal presidente Zelensky, che per primo ha avanzato la richiesta di un indagine internazionale indipendente alle Nazioni Unite e alla Croce Rossa. Istanza ribadita anche dal coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra dell'Ucraina, che alla Russia ha chiesto gli elenchi dei prigionieri feriti o uccisi dopo gli attacchi al carcere nella regione del Donetsk. Ed è proprio nel Donbass, nelle città che non sono ancora controllate dai russi, che il governo ucraino ha ordinato un evacuazione di massa di oltre 200.000 persone; una necessità, spiega, causata dalla mancata fornitura di elettricità in quelle aree, dove non ci sarà di fatto riscaldamento nei prossimi mesi; intanto continuano i bombardamenti, a Kharkiv è stata distrutta una scuola e si continua a combattere Kherson dove, secondo quanto riferito all'esercito ucraino sono stati distrutti due depositi di munzioni e un collegamento ferroviario che dovrebbe isolare le forze russe ad ovest del fiume Dnipro.























