Dritto al punto segnando la roadmap della NATO. Sostegno all'Ucraina e maggiori investimenti ma su Medio Oriente e Libano l'Alleanza Atlantica non ha ruolo. Nel giorno del passaggio di consegne con Jens Stoltenberg, il neo neo Segretario generale della NATO Mark Rutte, mette i paletti sulle priorità dell'Alleanza, promette determinazione per mantenerla forte e ribadisce il conflitto in Ucraina non è confinato alla sua linea del fronte, non c'è sicurezza senza l'Ucraina nella NATO. "Dobbiamo far sì che l'Ucraina prevalga come Stato sovrano democratico e indipendente, naturalmente la nostra deterrenza per la difesa, dobbiamo aumentare gli sforzi per la difesa collettiva. Le partnership della NATO che devono diventare sempre più ampie e più radicate e dare più sicurezze al mondo. Ma una cosa non cambierà Jens, e questa è la missione di base della NATO, far sì che noi difendiamo i nostri popoli, le nostre Nazioni e i nostri cittadini." Rutte raccoglie il testimone del comando dopo 11 anni e traccia la strada, più forza e capacità, innovazione, maggiori investimenti e aumento della spesa per la sicurezza. Intanto Volodymyr Zelensky invita a serrare i ranghi per l'offensiva d'autunno e fa sapere che la situazione sulle linee del fronte è molto difficile. "Tutto ciò che può essere fatto questo autunno, dice nel consueto punto sui social, tutto ciò che possiamo ottenere dobbiamo ottenerlo e dipende da tutti nella squadra del Ucraina." Il supporto fin qui fornito a Kiev con lo scudo antiaereo è stato provvidenziale, nell'ultima notte il Paese è stato bersagliato con droni kamikaze, in poche ore 30 sono stati lanciati da Mosca verso aree strategiche, 29 sono stati intercettati ma il mercato di Kherson è stato colpito.