Si sarebbe potuto evitare. Volodymyr Zelensk lo ripete in tutte le ultime dichiarazioni: quel che è accaduto a Kharkiv, un ride russo ha devastato un ipermercato affollato, non sarebbe stato possibile se l'Ucraina avesse avuto in dotazione le batterie antimissile e gli Atacms. Perché per ora, la Russia agisce pressoché indisturbata sui cieli ucraini; anche se in effetti qualcosa sta cambiando. Le forniture militari soprattutto americane sono in dirittura d'arrivo, nel frattempo, Kiev sembra sia in grado di realizzare i droni con una capacità di colpire sempre maggiore all'interno della Federazione. Secondo quanto dichiara Ukrinform infatti, un velivolo senza pilota ha attaccato una stazione radar nella città di Orsk, dopo aver percorso oltre 1800 km. Un blitz che fa anche intuire quale sia la strategia ucraina: richiesta di armi e che permettano le forze di colpire anche la Russia. In questo modo, si alleggerirebbe la pressione esercitata dall'esercito della federazione a nord est e sud est, in particolare in quest'ultima zona, sono segnalati intensi combattimenti ancora in corso. E il sospetto che Zelensky abbia ragione quando sostiene che una nuova offensiva di Mosca è alle porte, sembra fondato. Il punto però è che gli alleati sono tutt'altro che d'accordo. In questa zona grigia in cui l'Occidente non è in guerra con la Russia ma fornisce apertamente aiuti ed armi ai suoi avversari, i passi falsi sono in agguato. Il Segretario della NATO Stoltenberg si dice favorevole, anzi insiste: Kiev ha le mani legate sulle armi. Sulla stessa linea, il presidente francese Macron. I baltici, la prima linea europea, sono i promotori del sì a Kiev. Washington è ondivaga, il resto dell'Alleanza è contraria. Intanto, prosegue il lavoro diplomatico per la conferenza di pace in Svizzera. Gli USA hanno risposto affermativamente alla chiamata di Zelensky anche se, non è più certa la partecipazione di Joe Biden. Pechino non si è ancora pronunciata. In questo fermento, c'è chi non va per il sottile nel cercarsi gli alleati. Mosca ha infatti, annunciato che è pronta a riconoscere l'emirato islamico dell'Afghanistan: lo stesso che ha combattuto in una guerra ferocia dall'80 al '89, ma nessuno la può giudicare sul punto.