Ucraina, Starmer: "Giovedì riunione militare volenterosi"

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18 ore fa

A distanza di sole due settimane dal primo summit all'Hanks House a Londra, la cosiddetta coalizione dei volenterosi a guida anglo-francese torna a riunirsi, questa volta in videoconferenza. A guidare la riunione il premier britannico Kier Starmer, collegati oltre al presidente ucraino W. Zelensky, i leader di Nato, Commissione Europea e capi di stato e di governo, tra cui anche Giorgia Meloni, non solo di Paesi europei, ma anche di Canada, Nuova Zelanda, Australia e sostegno arriva anche dal Giappone per mettere tutti insieme maggiore pressione al presidente russo Vladimir Putin, perché la smetta con i giochini e acconsenta, come già fatto dall'Ucraina, a un immediato cessate il fuoco. Al termine di questo nuovo vertice si ha la sensazione da parte della coalizione di un'accelerazione nel voler agire, una sensazione suffragata anche dalla notizia comunicata da Starmer di una riunione operativa militare che avrà luogo a Londra giovedì prossimo, anche se il premier britannico non ha voluto o potuto fornire ulteriori dettagli. Tre sostanzialmente le azioni che verranno implementate per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative. Aumento ulteriore degli aiuti a Kiev in termini militari e non solo, nuove sanzioni contro Mosca e soprattutto ad accordo di pace raggiunto, la presenza di un contingente di pace internazionale sul suolo ucraino. Un piano, questo oggetto di una nuova conversazione telefonica tra Starmer e il presidente americano Donald Trump nel dopo vertice. Gli Stati Uniti restano il più stretto degli alleati per il Regno Unito, ha garantito il premier britannico in conferenza stampa. Il percorso verso la pace deve iniziare senza condizioni. Se la Russia non vuole, allora bisogna esercitare forti pressioni fino a convincerla, ha commentato Zelensky. Gli ha fatto eco il presidente francese Emmanuel Macron. Mosca non sembra volere la pace, vuole ottenere tutto e poi negoziare. La Russia deve dimostrare di volere un cessate il fuoco che porti a una pace giusta e duratura, ha riassunto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. .