"Noi siamo costantemente in contatto con il Governo italiano. Questo a tutti i livelli, quindi Primo Ministro, il mio Presidente, il Ministro degli Esteri. Devo dire che c'è stata una quantità enorme di persone che hanno una certa importanza nel Governo e nel Parlamento che sono a collaborare con noi. Questo è veramente un elemento che cambia le regole del gioco del nostro rapporto bilaterale. L'Italia quindi ha messo da parte un po' tutte le romanticherie -se così posso definirle- nei confronti della Russia e in effetti è un Paese, adesso, che sostiene l'Ucraina veramente moltissimo, mai è stato così". "Signora Ministro, lei ha parlato di stupri di guerra. Quanto è grande il fenomeno e ci sono delle prove?" "Rispondo dicendo che in questo momento sappiamo che sono stati 86 i cittadini di nazionalità ucraina che sono stati catturati dai russi, solitamente attorno alle grandi città, città che i russi non riescono ancora però a controllare. In queste aree sappiamo ci sono stati stupri di gruppo ma anche uccisioni di massa e sappiamo che queste sono purtroppo delle pratiche comuni. Il Ministero russo della Difesa sa che non riesce a controllare il proprio esercito in alcune aree, quindi quello che abbiamo fatto noi è, beh, abbiamo fatto alcune modifiche per riuscire veramente a capire questi crimini, identificare i crimini e permettere alle persone di parlarne". "Alcuni media ucraini riportano la notizia che ci sarebbero delle deportazioni da Mariupol alla Russia, che cosa ci può dire a riguardo?" "Sappiamo che in questo momento, è ormai il decimo giorno di fila, consecutivo, che cerchiamo di sfruttare i corridoi umanitari a Mariupol per negoziare con i russi, loro però fanno apposta a fare tutto quello che è possibile per fare soffrire le persone, perché continuino a soffrire, quindi le rendono obbligate ad evacuare, ad andarsene. Per fortuna ONU e Croce Rossa sono stati molto chiari: hanno capito che questa è una guerra che c'è sul nostro territorio ed è la Russia che l'ha iniziata. È inaccettabile essere evacuati da queste aree". "Teme che l'esercito russo si stia riorganizzando intorno a Kiev per sferrare un duro attacco e che la Bielorussia possa entrare nel conflitto?" "Io confermo che si stanno riorganizzando. C'è una sorta di rimpasto su base regolare. L'ultimo di questa riorganizzazione ha avuto luogo l'11 e 12 marzo. Noi però siamo pronti, nel senso che non abbiamo mai dimenticato la Bielorussia, non l'abbiamo mai persa di vista anche se cerchiamo di portare avanti discussioni, diciamo, normali. Ma, ripeto, non è mai uscita dal nostro radar. Non l'abbiamo mai persa di vista e abbiamo un buon controllo della situazione, capiamo -come dicevo- che ci sono questi rimpasti e riorganizzazioni. Il nostro esercito è stato preparato quindi, ripeto, non abbiamo veramente mai dimenticato la Bielorussia, non l'abbiamo mai persa di vista. Abbiamo cercato anche di portare attorno al tavolo, appunto, delle discussioni normali ma, ripeto, mai è uscita dal nostro radar, mai l'abbiamo persa di vista. Abbiamo un buon controllo della situazione, capiamo che c'è un rimpasto in corso, una riorganizzazione che in effetti verrà presa in esame dal nostro esercito, ci farà vedere che succederà nei prossimi giorni. Grazie.























