Le stime aggiornate della Commissione Europea certificano quello che già si ipotizzava: quella provocata dal coronavirus è la peggiore recessione dal dopoguerra, che potrebbe lasciare cicatrici permanenti in termini di aziende fallite e posti di lavoro persi, seppure nel prossimo anno dovrebbe arrivare una ripresa decisa, ma non sufficiente e solo se la pandemia sarà contenuta e le misure per l'economia saranno efficaci. Per l'Italia è un colpo al prodotto interno lordo pari al 9,5 %, con un rimbalzo del 6,5 nel 2021. La perdita netta del 3%, la peggiore d'Europa, il deficit schizzerà oltre l' 11% del Pil, per assestarsi poi al 5,6, il debito sfonderà ampiamente il 150%. Peggio di noi, quest'anno, solo la Grecia con una recessione del 9,7% e un debito quasi due volte il PIL, ma con una ripresa prevista più robusta. Male anche Spagna e Francia. Un po' meglio la Germania. È dunque una crisi che colpisce tutti, ma non tutti allo stesso modo. Per la prima volta il debito medio in Europa supererà il 100%, ma alcuni paesi se la caveranno con una recessione intorno al 4, 5%. Il nostro impegno deve essere da un lato ciascun Paese reagire a questa crisi, investire, decidere misure di sostegno all'economia e dall'altra parte, sul piano europeo, mettere in campo quegli strumenti comuni che evitino che la crisi, una crisi che colpisce tutti, abbia delle conseguenze economiche troppo diverse. La Commissione, dunque, punta sul fondo per la ripresa per aiutare chi rimarrà più indietro, ma i dettagli della proposta ancora non arrivano, mentre il Presidente dell'Euro Parlamento Sassoli chiede coraggio ed ambizione. Dal primo giugno, invece, potrebbe essere disponibile la linea di credito del MES per i costi sanitari. Mancano da limare alcuni dettagli, ma venerdì dovrebbe arrivare l'intesa tra i ministri delle Finanze dell'eurozona, mentre fonti dell'eurogruppo confermano che l'unica sorveglianza della commissione sarà su come verranno spesi i fondi ricevuti.