C'è ancora bisogno di tempo per definire il nuovo Governo dell'Unione: ore di discussione, ma nulla di fatto al primo giro. Ci si sforza di sottolineare che nessuna intesa formale era attesa, ma qualcosa in più, in realtà, ci aspettava. Ursula von der Leyen rimane la favorita, non fosse altro perché la maggioranza tra popolari, socialisti e liberali resta la più solida. Ma ciò che non sarebbe piaciuto a tanti è stata proprio la trattativa 3, che ha ritardato di ore l'inizio della cena. Poco prima di mezzanotte la chiusura dei lavori, e la conferma che serve altro tempo. Ursula von der Leyen ha fatto un bilancio dei suoi cinque anni, poi ha lasciato la sala per la discussione a porte chiuse tra i leader, ed è qui che non si sarebbe trovata ancora la quadra complessiva: in primis la spartizione di vice presidenti e commissari, per riconfermare von der Leyen e Metsola, e dare il benvenuto al portoghese Costa alla guida del Consiglio. Meloni ha incontrato Orban e altri leader conservatori, la linea italiana non cambia, e reitera la richiesta di un ruolo di peso nel nuovo organigramma del potere comunitario. Se così non fosse, non ci sarebbe nessun sostegno, diretto o indiretto, a Ursula, e tantomeno ad un'eventuale new entry.