Una media di contagi che, giorno dopo giorno, si avvicina a quota 50 mila e soprattutto un bilancio dei morti che ripetutamente ha sfiorato e perfino superato i 200. Numeri questi, che preoccupano e non poco i vertici del Sistema Sanitario Nazionale inglese, ma non ancora sufficientemente, l'esecutivo guidato dal Premier Boris Johnson. È infatti, il Ministro della Salute, Sajid Javid, a comunicare in conferenza stampa che non è ancora giunto il momento di attuare il cosiddetto piano B, che implicherebbe la reintroduzione di misure blande, come l'uso di mascherine nei luoghi chiusi, l'invito a lavorare da casa ove è possibile e l'uso del Covid Pass, per eventi di massa. E questo, nonostante Downing Street si aspetti un aumento dei contagi fino a 100 mila e gli ospedalizzati siano già un migliaio al giorno. Il Ministro preferisce concentrarsi sulle buone notizie, come l'introduzione di medicinali antivirali, che sembrerebbero risultare efficaci contro il Covid-19 e invita poi le persone, che ancora non si sono fatte avanti, a vaccinarsi. 5 milioni di britannici sopra i 16 anni, non si sono ancora immunizzati, neanche con la prima dose. Un invito forte e diretto anche alla popolazione sopra i 50 anni, che ha ricevuto la doppia dose più di 6 mesi fa. La protezione del vaccino si sta indebolendo e c'è bisogno di una terza dose, per garantire il giusto livello di protezione. I contagi viaggiano veloci, soprattutto tra i giovanissimi, che sono tornati ad incontrarsi a scuola, a inizio settembre. Per questo motivo, agli studenti tra i 12 e i 15 anni, viene offerta una dose di Pfizer. Solo il 16% di loro però ha, al momento, risposto positivamente all'invito.