Joe Biden per ora non ha intenzione di ritirarsi, il Presidente degli Stati Uniti, dopo il disastroso dibattito contro Donald Trump, resiste alle pressioni dei giornali di area Liberal come il New York Times secondo cui, per servire il proprio Paese, Biden deve abbandonare la corsa. Ma all'orizzonte per il candidato dem potrebbe esserci una spinta ben più pesante della delusione dei commentatori. La performance traballante, di giovedì ad Atlanta, ora insinua dubbi tra i grandi finanziatori della campagna elettorale dei democratici soprattutto fra i magnati della Silicon Valley, che fare per cambiare il corso degli eventi prima che sia troppo tardi. Il Partito Democratico fa quadrato intorno al candidato dem sostenuto senza esitazioni dalla moglie Jill, che pure viene considerata l'unica in grado di convincerlo a desistere, insieme alla sorella Valery. Anche Barack Obama ribadisce il sostegno al suo ex vicepresidente, lo giustifica, serate di dibattito negative capitano, ne so qualcosa. La scelta, insiste Obama, è fra qualcuno che si è battuto per la gente ordinaria per tutta la sua vita e qualcuno che pensa solo a se stesso. Cambiare il candidato in corsa nel partito dell'asinello sembra ancora un azzardo pericoloso forse più pericoloso che continuare a sostenere l'affaticato Joe Biden soprattutto a un mese e mezzo dalla convention Democratica di Chicago in cui delegati saranno chiamati a ufficializzare la candidatura in vista della sfida novembre.