“Voi dovete capire che si tratta di un sistema corrotto dal quale lei è protetta”. “Il sistema è truccato”. Donald Trump reagisce così all’ultima notizia esplosiva che rischia, ancora una volta, di cambiare in corsa l’esito del voto degli ultimi indecisi. Con una nuova lettera inviata al Congresso, il direttore dell’FBI, James Comey, mette la parola “fine” alle speculazioni sulle nuove mail di Hillary Clinton ritrovate nel corso dell’inchiesta per molestie sessuali a carico di Anthony Weiner, marito di Huma Abedin, una delle più strette collaboratrici della candidata democratica. Allo stato attuale non ci sono i margini per un’incriminazione. La valutazione sull’operato della Clinton con il suo indirizzo di posta elettronica privato mentre era Segretario di Stato rimangono quelle del luglio scorso, spiega Comey. Quindi, nulla di compromettente da segnalare. Ed è così che il mailgate, che sempre a seguito di una dichiarazione di Comey sembrava riesploso una decina di giorni fa ridando fiato ai repubblicani e facendo gridare al complotto i democratici, ora ribalta le carte in tavola e invece di un boomerang rischia di rivelarsi un volano per l’ultimo miglio che separa Hillary Clinton dalla Casa Bianca. Secondo gli ultimi sondaggi, infatti, Hillary era già tornata in recupero grazie all’affluenza in aumento fra gli ispanici nel voto anticipato e adesso l’archiviazione decisa dall’FBI potrebbe essere il consolidamento definitivo del vantaggio nei consensi rispetto al candidato repubblicano. Certo, una decina di Stati restano in bilico e Trump non è tipo da darsi per vinto, senza contare che questa campagna ci ha abituato a colpi di scena continui che non permettono di dare alcun risultato per sicuro quando manca ancora più di un giorno alla chiusura dei seggi.