Dalla terra allo spazio, passando per gli impenetrabili caveau delle banche d'Europa, si complica il braccio di ferro tra Washington e Mosca. Secondo l'intelligence americana, la Russia avrebbe lanciato in orbita, vicino a un satellite statunitense, una non meglio precisata arma spaziale in grado di distruggerlo. Dal Cremlino parlano di "bufala", ammettono di stare portando avanti un programma di difesa e tentano il contropiede sfidando la Casa Bianca a impegnarsi a non dispiegare armamenti nell'orbita terrestre. Per gli Stati Uniti, invece, già due anni fa la Russia lanciò un veicolo spaziale capace di mettere fuori uso le comunicazioni civili e, si teme, militari in gran parte del mondo. Poco extra e molto terrestre è poi lo scontro sui 300 miliardi di dollari di Mosca custoditi in banche occidentali che americani ed europei hanno congelato, e su cui stanno elaborando un piano pluriennale per renderli profittevoli a vantaggio dell'Ucraina. Più dettagli arriveranno al prossimo G7 in Italia. La Russia intanto risponde alla beffa paradossalmente lamentando una violazione delle regole del sistema economico globale. Proprio mentre lascia trapelare una proposta unilaterale di modifica dei suoi confini nel Mar Baltico con Finlandia e Lituania.