Come nei film ad altissima tensione, il conto alla rovescia si ferma proprio appena prima del disastro. A 3 ore dalla scadenza della mezzanotte, il Congresso degli Stati Uniti approva in extremis una estensione alla legge di bilancio che rifinanzia per i prossimi 45 giorni le attività del Governo Federale e autorizza ulteriori fondi contro i disastri naturali, dando al Parlamento il tempo per negoziare un accordo che copra tutto il prossimo anno fiscale. Il temuto shutdown, il congelamento degli stipendi statali con migliaia di licenziamenti e sospensione di aiuti a famiglie bisognose e piccole imprese è dunque evitato, almeno fino al 17 novembre. Ma, nei palazzi del potere di Washington, si sono vissute ore drammatiche in puro stile House of Cards. Intrighi, compromessi, colpi di scena. Alla Camera dei Rappresentanti, dove la legge è presentata dallo speaker repubblicano McCarthy, è stata silurata nei giorni scorsi da una ventina di ultra trumpiani, il provvedimento passa a sorpresa ma con i voti dei democratici che il presidente Biden in persona pare abbia dovuto smuovere perché contrari allo stralcio di una ennesima tranche di aiuti all'Ucraina da sei miliardi di dollari. Al Senato, se pure controllato dal Partito del Presidente, sono necessarie lunghe negoziazioni a porte chiuse per convincere l'opposizione prima, di non fare ostruzionismo facendo saltare tutto, e poi a votare la legge così come uscita dalla Camera. In tarda serata, il capigruppo democratico Schumer e il repubblicano McConnell annunciano l'accordo per il bene degli americani, promettendo di approvare nuovi stanziamenti per Kiev con misure successive, come chiede Biden. La Casa Bianca ne esce, dunque, vincitrice. I repubblicani estremisti di fede trumpiana, per ora, sono invece sconfitti.