Condanne arrivano dal mondo, e anche dall’Italia. Oltre 2000 persone sono state arrestate perché contro la rielezione del Presidente Nicolas Maduro il 28 luglio. Tra loro ci sono dei cittadini italo-venezuelani, lo ha comunicato Palazzo Chigi con una nota in cui chiede alle Autorità di Caracas di provvedere alla liberazione di tutti gli oppositori politici condannando qualsiasi minaccia e privazione delle libertà civili. A partire da Williams Davila, e dal simbolo dell'opposizione a Maduro, Americo de Grazia. Un appello arriva anche per Rita Capriti, esponente del partito Primero Justicia prelevata da casa il 2 di agosto. Non le è stata concessa la visita del console, le autorità carcerarie hanno assicurato che sarebbe in buone condizioni in una stanza e non in cella. Organizzazioni per i diritti umani denunciano però la scomparsa di attivisti. Cittadini venezuelani manifestano a città del Messico a sottolineare l’impossibilità di farlo in patria. Il candidato dell’opposizione alle presidenziali Edmondo Gonzales Urrutia in una lettera aperta ha invitato Maduro a porre fine alla violenza e alle persecuzioni e rilasciare i connazionali detenuti arbitrariamente. Il leader di Unità democratica rivendica la vittoria, chiarezza sui risultati è stata chiesta anche da Brasile, Colombia e Messico. La verifica è stata affidata alla corte suprema davanti alla quale l’oppositore non si è presentato considerando irregolare il suo intervento che sarà senza possibilità di appello. Maduro erede di Ugo Chavez, è al potere dal 2013, autista di metropolitana prima, sindacalista poi. È sempre stato contro l’ingerenza degli Stati Uniti nei paesi del Sudamerica. Negli anni il Venezuela è sprofondato nella crisi economica e nella violenza, nel 2020 l'Onu ha deliberato una condanna contro Maduro per crimini contro l’umanità e ha chiesto il processo alla Corte penale internazionale dell'Aja.