Una Belgrado blindata attende l'arrivo di Xi Jinping, seconda tappa, dopo la Francia, del giro europeo del Leader cinese che dalla Serbia proseguirà poi per Budapest. Non a caso due Paesi vicini a Mosca. Nel corso della visita saranno firmati più di 30 accordi bilaterali. Altre 18 intese, come l'accordo di libero scambio commerciale, sono state siglate lo scorso ottobre. Durante la due giorni a Parigi sia il presidente Macron che la Presidente della Commissione Europea von der Leyen hanno esortato Xi a intercedere presso la Russia per fermare la guerra in Ucraina. Su questo tema il Leader cinese è apparso disponibile e collaborativo, ribadendo il ruolo di mediazione di Pechino che non ha creato la crisi Ucraina né ne è coinvolta, nonostante l'Europa sospetti forniture militari da Pechino a Mosca. Xi ha sottolineato, invece, che la Cina, da sempre, ha lavorato per facilitare i colloqui di pace. Altra questione il dossier commerciale, vera spina nel fianco nei rapporti tra Cina ed Europa. L'assenza di reciprocità commerciale tra l'Unione Europea e Pechino è motivo di forte attrito. La von der Leyen ha detto chiaramente che l'Europa non può accettare il commercio sleale causato dal flusso di veicoli elettrici o acciaio cinese, prodotti grazie alle massicce sovvenzioni di Stato. Accuse, queste, rispedite al mittente da XI, il cosiddetto problema della sovraccapacità della Cina non esiste né dal punto di vista del vantaggio comparato né alla luce della domanda globale, ha detto. Una cosa mettete d'accordo Pechino e Bruxelles, la richiesta di una tregua Olimpica durante i giochi di Parigi della prossima estate e mantenere aperto un canale di dialogo tra Unione Europea e Cina sugli scambi commerciali che fa comodo a entrambe le potenze economiche. Oggi, prima della partenza per Belgrado, Xi e Macron, con le rispettive mogli, saranno a pranzo sul Col du Tourmalet, sui Pirenei, dove Macron bambino passava le vacanze. Un modo per spezzare il pesante protocollo.