Testare in massa si può. Lo sta dimostrando in queste ore Hong Kong, dove da stamani è partita ufficialmente la campagna decisa dal Governo dopo l'ultima impennata di contagi e che punta a testare tutti i suoi cittadini, circa sette milioni di persone. Fin dalle prime ore della mattina migliaia di persone hanno raggiunto le oltre 100 postazioni, dove sulla base di una semplice prenotazione online hanno potuto fare un doppio tampone, nasale e faringeo, gratis. L'iniziativa è stata contestata da medici e infermieri, che temono un inutile appesantimento delle strutture e la difficile gestione poi dei positivi asintomatici, e da alcuni leader dell'opposizione, che temono la trasmissione dei dati personali e biometrici alle Autorità centrali cinesi, i cui medici fanno parte dello staff, ma sembra incontrare il favore della maggior parte della popolazione. Il test non è obbligatorio, ma oltre un milione di persone si sono già prenotate, quasi il 20% della popolazione. "È l'unico modo per capire qual è la situazione reale dei contagi e poterli finalmente gestire nel modo più appropriato" ha detto in un messaggio televisivo la governatrice Carrie Lam, apparsa per la prima volta in pubblico dopo le tensioni provocate dall'approvazione della controversa legge sulla sicurezza nazionale. Tra le prime, assieme al suo intero Governo, a farsi testare.