Il potere distruttivo del virus è sopravvalutato. Per il 90% della popolazione sarà una piccola influenza o nulla. Il repertorio di Jair Bolsonaro per minimizzare la pandemia è lungo, come lunga purtroppo è la lista dei morti per Covid in Brasile, oltre mezzo milione di vittime da quando il Coronavirus ha investito il Paese sudamericano, secondo al mondo per decessi dietro agli Stati Uniti e terzo per contagiati, quasi 18 milioni, Presidente Bolsonaro compreso, per sua fortuna guarito. Solo l'11% degli oltre 200 milioni di brasiliani è stato vaccinato, il 29% ha ricevuto una dose. E in migliaia hanno protestato contro il Governo e la gestione della crisi sanitaria sulla quale è stata avviata un'inchiesta che coinvolge, fra gli altri, il Ministro della Salute. Le prospettive per il Brasile non sono ottimistiche, all'orizzonte c'è la variante Delta, partita dall'India, seconda a livello globale per contagi. Sta diventando dominante, spiega l'Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo, dove dall'inizio dell'epidemia si contano 178 milioni di infettati oltre 3,8 milioni di morti. Al di fuori dell'Europa, nell'ultima settimana, si registra un'accelerazione dei casi in America Latina, Sud Africa e in alcune zone dell'Asia. In Giappone si valutano restrizioni per evitare assembramenti per le olimpiadi che inizieranno fra poco più di un mese. A Taiwan, intanto, saranno spedite 2 milioni e mezzo di dosi di vaccino dagli Stati Uniti, una mossa che rischia di accrescere le tensioni con la Cina, che considera l'isola suo territorio e che è un centro nevralgico internazionale per la produzione di chip per smartphone, Tv e altri elettrodomestici.