Fare concessioni alla Russia non la convincerà a smettere di combattere in Ucraina. Il Presidente Volodymyr Zelensky, ancora ufficialmente fuori dal vertice a due tra Trump e Putin in Alaska il 15 agosto, affida ai social il suo monito sulla trattativa per la via della pace in Ucraina. Ribadisce: in un solo giorno 130 scontri in prima linea. La Russia non abbassa il pressing sui territori occupati e sugli obiettivi da conquistare, dunque chiosa: "Le concessioni non convincono un assassino". I Capi delle cancellerie dell'Unione riuniti da remoto assicurano: gli Stati Uniti consulteranno i leader dell'Unione. Il negoziato sull'Ucraina non è solo una questione di territorio, ma uno scontro tra due civiltà. E sulla presenza di Zelensky al tavolo del negoziato è JD Vance a parlare: Trump lo inviterà se lo scenario sarà migliore. Un eventuale incontro tra Putin e Zelensky prima del summit tra big non sarebbe produttivo, dice Vance a Fox. "Stiamo lavorando per un vertice a tre", assicura e aggiunge, "un eventuale accordo non renderà felici né la Russia né l'Ucraina". Gli USA non vogliono più finanziare il conflitto, e questo è chiaro. Vogliono fermare le uccisioni, e NATO, Unione Europea e ucraini si aspettano un pressing efficace di Trump su Putin. Un punto fermo: non si cede terra ucraina in cambio di terra ucraina, è il mantra di Zelensky. Ma sarà quello il terreno di trattativa, e non è un caso che la Russia a luglio abbia conquistato altri 500 chilometri quadrati di territorio ucraino. Sul campo infuriano gli attacchi, con vittime tra civili a Kherson, a Sumy, ma anche in Russia. .























