Le celebrazioni per la liberazione del nostro paese dal nazifascismo, il 25 aprile di 77 anni fa. Tornano in piazza dopo la pandemia, ed è una festa per tutti, ma di nuovo come sempre, non mancano le polemiche. Con gruppi e gruppetti, che prendono di mira le brigate ebraiche, chi viene ritenuto filoamericano, perché tributa ringraziamenti a chi materialmente ci liberò. Ma stavolta, c'è anche il tema della guerra in Ucraina, e dell'aiuto al paese aggredito in termini di armi. Quindi Enrico Letta, per esempio, a Milano viene contestato, da alcuni, al grido di servo di Biden e della NATO. A Reggio Emilia, delegazione di Italia Viva e Più Europa, vengono insultati per via di qualche bandiera americana. Arrivano, una serie di reazioni indignate, richiami all'unità anche da parte degli esponenti più a sinistra. Come Speranza e Fassina. L'Anpi, rimuove qualcuno degli striscioni più duri, ma in particolare, si concentra sulla folla di nuovo sulle strade contro il fascismo. Il segretario del PD, intanto, sottolinea il modo diverso di vivere il 25 aprile della destra. "Chi da destra, non è qui oggi, non riconosce l'importanza per l'Italia intera dei Partigiani, della Resistenza. Non coglie, una verità storica". Forza Italia, sceglie con un gruppo di un centinaio di giovani, di andare al cimitero americano di Nettuno. "Siamo qua, a rendere omaggio a un grande popolo, al sacrificio di tanti giovani come noi, che ci hanno donato la libertà". Da sinistra Calenda, a Roma per la manifestazione organizzata a sostegno del popolo ucraino, è molto duro con le contestazioni arrivate sul 25 Aprile, dice la resistenza non è solo quella di una parte politica. "l'Anpi, ha preso delle posizioni, che sono delle posizioni, a nostro avviso inaccettabili. Cioè per lungo periodo di tempo, il Presidente dell'Anpi ha negato il diritto alla difesa, cioè alla resistenza degli ucraini. E perché di nuovo, ogni volta, l'Anpi a Porta San Paolo, si ripete il fatto che chiunque non è di sinistra e va li, viene emarginato e messo ad un angolo. E questo, non è loro la resistenza di tutti gli italiani".