Torna a rivendicare un ruolo di rango per l'Italia; ripete che quanto accaduto a Bruxelles due giorni fa, non le è proprio piaciuto. Giorgia Meloni partecipa alle celebrazioni per i 50 anni de Il Giornale e subito lancia l'affondo sui Top Jobs, le nomine per i ruoli di vertice dell'Unione Europea oggetto del consiglio informale di lunedì scorso. Una riunione che ha visto popolari, socialisti e liberali fermi su un pacchetto di nomi definito preconfezionato. "Credo che, diciamo, si sia tentato di correre perché i protagonisti di questo tentativo di accordo si rendono conto che può essere un accordo fragile". La premier però ammette che il mancato cambio di passo è anche frutto di un risultato elettorale che non ha portato i conservatori ad essere determinanti, nonostante sia il terzo gruppo più consistente all'Europarlamento. La sensazione è che in questo mix di critiche consapevolezza ci sia un messaggio ad Ursula Von Der Leyen o c'è qualcosa di importante per l'Italia o non arriverà alcun appoggio diretto o indiretto lasciando la situazione in balia dei franchi tiratori. Lunedì a Palazzo Chigi arriverà invece il premier ungherese Orban che il primo luglio inaugurerà il suo semestre di presidenza. Ennesima immagine di vicinanza alla vigilia del consiglio utile a far capire che se le istanze dei conservatori non saranno in un qualche modo tenute in considerazione, i prossimi mesi rischiano di essere complicati. Guardando le cose di casa, c'è invece la soddisfazione per la marcia del premierato e il via libera alla autonomia differenziata: impegni con gli elettori che vengono realizzati, chiude la premier, per riforme che imporranno una maggiore assunzione di responsabilità per chi arriverà a guidare tanto il paese quanto un territorio. "Noi andremo avanti con le riforme e gli italiani decideranno alla fine di questa esperienza, se vogliono stare con chi difende lo status quo con chi non vuole cambiare niente con cui bene o male non vuole mettere in discussione un sistema di potere o con chi tenta di fare del suo meglio per restituire ai cittadini una nazione nella quale siamo capaci di liberare le energie che ci sono".