È un botta e risposta lapidario quello tra Roma e Madrid sul tema dell'aborto. A scatenarlo un post su X della ministra spagnola per l'uguaglianza, Ana Redondo, nel quale critica la possibile presenza delle associazioni pro-vita nei consultori: "Consentire pressione organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell'estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini", si legge sulla pagina social della ministra spagnola. A stretto giro la replica del capo del Governo italiano Giorgia Meloni che rispedisce il commento al mittente senza fare giri di parole: "Quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni". Martedì con voto di fiducia al decreto PNRR è passato anche l'emendamento che prevede che le Regioni nell'organizzare i servizi di consultorio possono avvalersi della collaborazione di operatori del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità. Il testo è stato duramente criticato dalle opposizioni per il coinvolgimento delle associazioni pro-vita. La segretaria del PD Elly Schlein lunedì ha parlato di blitz della destra per incidere psicologicamente e in modo inaccettabile, violento sulle donne che cercano di avere accesso alla interruzione volontaria di gravidanza. La norma è stata approvata proprio all'indomani della decisione in diametralmente opposto dell'Europarlamento di inserire il diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.