A pochi giorni da Pasqua, la campagna dell’agnello entra nelle stanze della politica, e non solo in senso figurato. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha aperto il suo studio a Montecitorio a due agnellini, adottati a distanza attraverso l’Ente nazionale protezione animali e salvati dal macello. “Ognuno fa come vuole, siamo in democrazia, ma il rispetto delle tradizioni non ci obbliga ad uccidere altri esseri viventi”, spiega Boldrini, che assicura che le due agnelline, ribattezzate Gaia e Gioia, con evidente riferimento allo scampato pericolo, sono veraci. Mentre, Berlusconi per i suoi agnellini ha fatto un casting. Chi a Pasqua mangerà l’agnello è Matteo Renzi. “È una tradizione di famiglia. Rispetto per vegetariani e vegani – dice l’ex Premier – ma non bisognerebbe strumentalizzare una scelta personale. Io non farò mai una campagna su questo”. E ricorda l’hashtag della Coldiretti “Salva un pastore in favore di quelli che lavorano nelle zone terremotate”. Ad aprire la disfida dell’agnello è stato il leader di Forza Italia con questo video, divenuto virale e oggetto di innumerevoli retweet, fotomontaggi, post ironici, tra chi chiede se l’agnello sia nipote di Mubarak e chi assicura che la povera bestia abbia chiesto di essere macellata. Ma non c’è solo la rete. La scelta di Berlusconi divide il suo stesso partito tra chi approva e chi chiede il rispetto della tradizione e assicura che a Pasqua l’agnello lo mangerà. Intanto la campagna promossa dal leader di Forza Italia, insieme alla parlamentare Michela Brambilla, raccoglie adesioni e, secondo la Federazione italiana pubblici esercizi, a Pasqua un ristorante su quattro non servirà piatti a base di agnello o capretto.