Al tavolo di Giorgia Meloni i rappresentanti dei trattori che stanno presidiando le strade non ci sono, c'è posto solo per le sigle delle associazioni istituzionali. A palazzo Chigi fanno il loro ingresso i leader di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza cooperative. I portavoce di Riscatto Agricolo sono stati ricevuti, in separata sede, al Ministero dell'Agricoltura da Francesco Lollobrigida. Ai suoi interlocutori la premier ribadisce che il governo non ha la bacchetta magica. Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l'aumento delle risorse a favore del comparto c'è stato ed è stato rilevante. In 16 mesi, scandisce, non è possibile fare i miracoli. Meloni mette sul piatto la proposta già anticipata dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. L'esenzione IRPEF negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori. La proposta del governo, fa sapere, fissa l'esenzione IRPEF ai redditi agrari che non superano l'importo di 10.000 euro. "Io credo che il provvedimento che emergerà da questa discussione con un ulteriore sforzo a garantire risorse adeguate, dice il Ministro Giorgetti, garantirà più del 90% delle imprese agricole italiane, quindi sia più che sufficiente da ogni punto di vista a dare un segnale di ulteriore attenzione". Le organizzazioni definiscono proficuo l'incontro, anche se per Confagricoltura sull'IRPEF agricola si poteva fare di più. "Sul tema dell'IRPEF un passo avanti è stato fatto. Certamente si può ancora far qualcosa di più e noi lo abbiamo chiesto. In secondo luogo il tema del credito per noi è fondamentale in un momento in cui l'aumento del costo del denaro ha un impatto significativo sui costi delle aziende". Per il Movimento 5 Stelle la premier resta la regina della tassazione. "La Meloni, il governo cerca sempre i colpevoli, i governi precedenti, l'Europa. In realtà chi ha aumentato le tasse agli agricoltori, parliamo sia dell'IRPEF, della decontribuzione, l'eliminazione dei crediti d'imposta, è stato questo governo". Per Francesco Boccia del PD è il governo dell'indietro tutta. Giorgia Meloni è costretta ad ammettere che c'è bisogno di un sostegno al mondo agricolo, una vera e propria inversione a U e il fallimento della propria propaganda.