Appello Meloni a tutti i partiti, energia sfida epocale

29 set 2022
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Da un lato, il lavoro che continua senza sosta: riunioni e contatti con collaboratori e alleati. Dall'altro, l'attenzione alle priorità del paese. Due fronti, per Giorgia Meloni, legati indissolubilmente. Varare la nuova squadra di Governo che sarà di alto livello, assicura la premier in pectore in tempi stretti per affrontare subito le emergenze, e poi individuare le priorità. Tra queste, una su tutte, il caro energia. Non è un caso che dopo la decisione di Berlino di procedere autonomamente, faccia subito sentire la sua voce, così come fatto del premier uscente Draghi. Serve una risposta immediata a livello europeo, dice la Meloni che auspica buon senso e tempestività nel Consiglio Europeo sull'energia delle prossime ore, e non solo. Si rivolge ai partiti e su questo tema dice. È di vitale importanza per l'Italia la compattezza di tutte le forze politiche. Intanto, il confronto nella maggioranza prosegue. Nomi non se ne fanno, ma ci sono e ci vorrà ancora tempo per completare il puzzle. La Lega insiste per un Ministero di peso e Salvini, che dopo il Consiglio Federale, ha riunito i quasi cento parlamentari del Carroccio smentisce divisioni, proprio come Meloni che invita a non credere alle bugie che circolano. Quante sciocchezze, le parole del numero uno della Lega in riferimento a chi ipotizzava lo appoggio esterno, in caso di mancate risposte alle richieste leghiste. Si tira fuori dal totoministri anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Fedriga. Così come il presidente del Veneto Zaia, si sfila dalla proposta dell'ex ministro Maroni di guida della Lega. "Penso che a volte ci siano più rancori personali che una questione politica. Bisogna guardare ai risultati che ci sono stati allora, ai risultati che ci sono stati poi, e poi farò analisi del voto seria". Intanto, dai 5 Stelle, Conte attacca la nuova maggioranza: "Il nuovo esecutivo non si è ancora insediato. Mi sembrano concentrati a litigare sulle caselle di governo; in realtà, farebbero bene a concentrarsi per elaborare un piano di misure importanti. Noi lo sottoporremo al più presto". In casa Dem, in attesa della direzione del prossimo 6 ottobre, che dovrà iniziare a definire regole e tempi del prossimo Congresso, con Enrico Letta che ha già annunciato di non volersi ricandidare, fioccano le candidature. Arriva quella del presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini che chiedeva una opposizione intelligente e di guardare ad alleanze con chiunque condivida un programma progressista.

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