Atteso da tempo, il Consiglio dei Ministri vara quella che viene chiamata norma ponte per l'assegno unico per i figli: una dote importante per le famiglie che riceveranno una cifra variabile, da un minimo di 30 ad un massimo di 217 euro al mese per ogni figlio. Un sostegno dedicato a chi non gode già di assegni familiari e ha un reddito ISEE fino a 50.000 euro. Condizione è che si paghino le tasse nel nostro Paese e che si sia residenti da almeno due anni. Il beneficio medio, calcolano da Palazzo Chigi, sarà di 1.056 euro per famiglia e 674 euro per figlio. Contestualmente è arrivato anche l'aumento degli assegni familiari dei lavoratori dipendenti: tra i 35 e i 55 euro in più a figlio. Un testo atteso a lungo, che porta le firme dei Ministri Franco, Orlando e Bonetti, ed è proprio lei ad esprimere la soddisfazione maggiore: è una giornata storica, il segno dell'Italia che rialza la testa. Di impegno concreto verso le famiglie, che rappresenta un pilastro di nuovo modello di welfare parla il ministro Orlando. Ma sono tutti i partiti di maggioranza a farsi sentire. Interesserà gli autonomi e i disoccupati che al momento non percepiscono alcun assegno familiare, sottolinea il ministro Gelmini. Vogliamo dare, da subito, un aiuto concreto ai non garantiti, che maggiormente hanno subito i disagi a causa della pandemia. Mentre dal Movimento, l'ex premier Conte intravvede un provvedimento in linea con quanto fatto dal suo Governo e che è, in ogni caso, un passaggio fondamentale che fa sentire la presenza dello Stato al fianco di ogni mamma e papà. È la strada giusta, chiosa dal PD Enrico Letta, dare soluzioni semplici ed efficaci a problemi di tante famiglie italiane.