La lettera che apre la procedura di nomina è arrivata. Forse in anticipo sui tempi, almeno un po’, ma in linea con quanto ormai sembrava scontato. Ignazio Visco candidato a succedere a se stesso. Paolo Gentiloni ha tenuto fede a quel principio ribadito solo pochi giorni fa, il criterio ispiratore dell’autonomia e dell’indipendenza dell’istituto di Palazzo Koch. Lui, il governatore uscente e in pectore al tempo stesso era in quel di Francoforte per la riunione di politica monetaria del consiglio direttivo della BCE. Ha accolto lì la notizia. Un caso. Tuttavia un caso non è mai stato che sia il Presidente della stessa BCE, Mario Draghi, che il capo dello Stato e lo stesso Premier fossero inclini a una sua riconferma. Non così in maniera via via sempre più esplicita il PD e Matteo Renzi che solo poche ore addietro si era spinto nel dire: “Se il Presidente del Consiglio decide di confermare Visco io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso”. Rispetto dunque ma, come dire, i democratici stanno da un’altra parte. “Non quella del galateo e dei salotti buoni ― aveva già spiegato il Segretario PD ― ma dei risparmiatori”, salvo attirarsi le critiche comunque di Lega e 5 Stelle che pure chiedevano un cambio al vertice di Via Nazionale. Ora, dopo la proposta che sarà ratificata dal Consiglio dei ministri, convocato a stretto giro, sarà necessario un decreto del Quirinale per la nomina. Il Consiglio superiore della Banca d’Italia è stato convocato già nelle prossime ore per esaminare la proposta del Premier di nomina del Governatore. Il parere del Consiglio a Palazzo Koch, secondo la legge, sarà necessario ma non vincolante. Poi, però, la nomina sarà sancita dal decreto del Presidente della Repubblica.