Riaprire. Questa ormai era la parola chiave nelle ultime settimane per molte Regioni, e farlo subito, già dal 18 Maggio, e non aspettare la data segnata dell'1 Giugno. Insomma dopo il sistema produttivo del Paese la volontà era quella di ridare un nuovo via anche al sistema commerciale. Un confronto, in certi casi anche duro, quello che si è registrato tra alcuni governatori e l'Esecutivo nelle ultime giornate, con il pressing che si è fatto insistente anche sui protocolli e le regole da seguire. E l'accordo, dopo una videoconferenza con il premier Conte, sembra raggiunto. Sulla base dei dati del monitoraggio arriveranno le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire proprio dal 18 Maggio: il commercio al dettaglio, bar, ristoranti, estetiste e parrucchieri in base alle esigenze del territorio. Liguria e Veneto le prime ad esultare. "È una sorta di anticipazione dell'autonomia" commenta il governatore Luca Zaia. Riaprire sì ma si chiarisce immediatamente che tutto dovrà essere fatto in sicurezza, rispettando i protocolli INAIL e quelli del Comitato tecnico scientifico e che per le Regioni inizia la fase della responsabilità. Le Regioni saranno responsabilizzate, cammineranno con le loro gambe, ma quelle gambe, diciamo, dovranno essere aiutate dall'attività di prevenzione. Cosi spetterà ad ogni singolo territorio far sì che vengano rispettate tutte le linee guida necessarie. Ma se da una parte ci sarà autonomia, il Governo, dall'altra, avrà la possibilità anche di intervenire con zone rosse e lockdown nel caso in cui, in base all'andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del Ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del Coronavirus. Si vedrà. Intanto restano fuori per il momento i cinema, i teatri e i concerti, tutte attività per le quali il rischio di assembramento è ancora troppo alto per una riapertura in sicurezza.