Speriamo che i ministri e i due partiti che compongono la coalizione di governo, anziché dibattere a mezzo stampa, dibattano all'interno del Consiglio dei ministri. Evitiamo il gioco di un governo e opposizione allo stesso tempo, occorre una linea di direzione chiara nel Paese. Valuteremo come sempre i provvedimenti e non il Governo. Aspettiamo che incomincino a lavorare e vedremo. Alcune cose, abbiamo visto nei punti oggetto dell'accordo tra i due partiti, sono condivisibili, su altre vediamo alcune criticità. Restano i nodi di sviluppo che abbiamo indicato in occasione dei famosi cinque incontri prima dell'estate, sono cuneo fiscale, riduzione delle tasse sui salari dei lavoratori italiani, questione infrastrutture nazionale ed europea e aggiungiamo la questione salario minimo, su cui non siamo critici, ma dovrebbe essere, a nostro avviso, collegata ai grandi contratti di riferimento.