Dobbiamo mantenere l'impegno che ci siamo assunti tutti, bandire le polemiche dal nostro Paese in questo momento, nel quale dobbiamo trovare, in squadra, la miglior soluzione possibile per dare risposte certe e pronte oggi agli italiani. Il “secondo me” ha fatto danni enormi nella fase iniziale, che ci ha fatto troppo, forse, sottovalutare la portata del virus. Bene, il “secondo me” non deve più entrare nel dibattito pubblico, in questa gestione dell'emergenza. E quindi ci dobbiamo affidare alle valutazioni precise e rigorose del Comitato tecnico scientifico al quale abbiamo chiesto ieri, ho chiesto io, con la sottosegretaria Zampa e il professor Villani, che è Presidente della Società di pediatria, un parere in merito alla considerazione dell'opportunità di prevedere una possibilità per le giovani generazioni, per i bambini e per i giovani, di ricominciare a svolgere qualche forma di attività all'aria aperta in modo graduale, regolamentato, ordinato con il primario obiettivo certamente di mantenere il contrasto alla diffusione del contagio, ma anche considerare che i bambini e i giovani hanno necessità di una tutela della loro salute psicofisica integrale, che prevede anche un'attività all'esterno, che oggi gli è impedita, gli è stata impedita in queste prime misure emergenziali, ma rispetto alle quali dobbiamo sapere che non potranno, lo ha detto il Ministro Speranza, terminare in poco tempo. E anche la fase della ripresa sarà una fase rallentata rispetto alle attese e alle aspettative di tante famiglie. Quindi dobbiamo abituarci a nuove forme di regole e nuovi modi per, anche, svolgere queste attività. Il tutto, ovviamente, deve essere fatto su delle indicazioni precise e scientifiche chiare. Poi è compito della politica mettere in campo le regole necessarie per garantire che queste indicazioni vengano rispettate.