La campagna elettorale non risparmia i collaboratori. PD all’attacco dei 5 Stelle. Oggetto della contesa: la denuncia da parte del quotidiano La Repubblica di presunti rimborsi spese pagati dall’Unione europea a favore del capo della comunicazione pentastellata a Strasburgo, Cristina Belotti. Si tratterebbe, sempre secondo le accuse, di missioni collegate in qualche modo alla campagna elettorale per il referendum del 4 dicembre e così per le regionali siciliane dello scorso ottobre. I Democratici puntano l’indice: “In altri Paesi si dimettono i ministri, loro sono invece attaccati alla poltrona”. Ancora: “È una rimborsopoli vergognosa a Di Maio, il premio incoerenza”. Secca la replica: “È solo una bufala. Le informazioni pubblicate sono false e mistificatorie”, si legge in una nota del Gruppo che riunisce i 5 Stelle e lo UKIP di Farage al Parlamento europeo. Un fatto non trascurabile, per comprendere l’ennesimo articolo bufala di Repubblica, incalza poi il Gruppo e così il blog delle stelle, è la candidatura del condirettore de Il Quotidiano con il PD. E non è tutto: i pentastellati invitano a pubblicare eventuali documenti di prova o a chiedere subito scusa. L’ipotesi presentata dalle accuse sarebbe quella di violazione delle regole dell’Europarlamento, che prevedono come le trasferte dei funzionari siano rimborsate solo se legate alla politica europea. L’invito di pubblicazione delle mail e del carteggio relativo ai documenti amministrativi citati, del resto, viene subito raccolto dal giornale, con tanto di pubblicazione on line, anch’essa, però, prontamente contestata da una nuova nota dell’ufficio stampa del Movimento che sostiene come ogni verifica interna sia conforme alle regole.