Non sarà di Giorgia Meloni ma dei due ministri indagati insieme alla premier e al sottosegretario Mantovano l'informativa sul caso Almasri. Carlo Nordio e Matteo Piantedosi saranno in mattinata alla Camera e nel pomeriggio al Senato, con quindici giorni di ritardo rispetto ai fatti accaduti, è l'accusa delle opposizioni che con insistenza hanno continuato a porre sempre la stessa domanda, perché ad intervenire non fosse direttamente la Presidente del Consiglio. A rispondere è stato Luca Ciriani. La premier ha ritenuto che i due ministri fossero adeguati a parlare, ha detto il Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Il Governo non scappa. Abbiamo solo chiesto tempo per approfondire un fatto clamoroso. Sono due ministri molto importanti in grado di dare risposte adeguate. "Il Governo era completamente disponibile, adesso il Governo ha dato disponibilità comunque a riferire alle Camere, ora quali componenti del Governo vanno riferire alle Camere, spetta al Governo scegliere non all'opposizione." Il centrosinistra resta sulle barricate. Da Palazzo Madama è Francesco Boccia a reiterare la richiesta che sulla vicenda riferisca la premier Meloni. Qui in Senato un premier time manca da un anno e mezzo, puntualizza il capogruppo del PD. Siamo a metà legislatura e la Presidente del Consiglio è venuta una volta sola, è molto grave, deve rispondere ad una serie di quesiti, a partire dal caso Almasri. Posizione condivisa anche dal Movimento Cinque Stelle. "Se il motivo per cui non dovevano venire era l'indagine che c'era in corso, non capiamo perché la Meloni non venga e perché vengano Nordio e Piantedosi. La Meloni si nasconde dietro, dietro ai suoi ministri. .