Dalle macerie del risultato elettorale in Sicilia il centrosinistra cerca di rimettersi in sella almeno nei propositi. Nel PD si cerca di costruire un fronte comune (da MDP a Sinistra italiana), ma il Presidente Matteo Orfini precisa: “Non ad ogni costo, non bisogna ricadere negli errori del passato con coalizioni solo per vincere. Bisogna avere omogeneità”. Sui contenuti non si può giocare o meglio abiurare le decisioni politiche del passato come il jobs act che invece è proprio in cima alla lista delle cose che MDP vorrebbe cancellare. Insomma, i tentativi di mediazione e gli incontri proseguono, soprattutto dalle parti di Pietro Grasso, il Presidente del Senato, intorno a cui si inizia a tessere la tela. Dopo aver visto nei giorni scorsi il leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, nelle ultime ore ha incontrato l’esponente della minoranza PD, Gianni Cuperlo, e poi Pippo Civati, Roberto Speranza e Nicola Fratoianni. “Si sta avviando un percorso comune ― dicono gli ultimi tre ― cui ci piacerebbe lui prendesse parte”. Matteo Renzi, segretario dem sotto processo per il negativo risultato siciliano, getta intanto acqua sul fuoco sul titolo del quotidiano Libero “Per stendere Renzi bisogna sparargli”. “È una battuta infelice ― rassicura ― non mi sento minacciato”.