Dobbiamo tramutare i soldi in idee, le idee in progetti e i progetti in innovazioni tecnologiche che portino ad una crescita economica. La filosofia dei ricercatori del CNR relativa ai fondi del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza, potrebbe riassumersi con queste parole. Di certo nel corso della terza edizione della relazione sulla ricerca e l'innovazione in Italia, anche il messaggio del Ministro competente, ricalca quanto dicono i suoi ricercatori. "I progetti devono essere competitivi, partono dalla ricerca, è un'occasione per enti e università a essere da motore e per essere motore di una ripresa, devi anche confrontarti col resto del mondo." "La selezione di questi progetti sarà cruciale, perché, se sono finanziati i progetti sbagliati, poi alla fine si ritornerà al punto di partenza, come al Gioco dell'Oca. Se invece riusciremo ad avere dei progetti importanti, possiamo sempre sperare che anche in Italia ci siano alcune delle grandi imprese innovative, come è successo in California, come sta succedendo in Cina e in altre parti del mondo." Risorse che dovrebbero servire anche per sanare quelle criticità dovute ai gap salariali, sia per quanto riguarda il fenomeno della fuga dei cervelli verso l'estero, dove a parità di dottorato, si guadagnano in media 1.000 euro in più al mese, sia di genere, che vede il picco nella ricerca medica, dove le donne guadagnano in media 700 euro mensili in meno dei loro colleghi uomini. "Uno degli elementi interessanti della relazione, è anche il confronto salariale fra i nostri dottori di ricerca dopo 6 anni dal dottorato, rispetto a quelli degli altri Paesi nel mondo e questo gap, devo dire, non solo mette in evidenza una differenza di genere maschi-femmine, che dal mio punto di vista è inaccettabile, ma anche mette in evidenza, che forse dovremmo aiutare il sistema a valorizzare.".