Per l'Ursula bis si avvicinano i giorni decisivi in una partita finora giocata a carte coperte. L'appuntamento è per giovedì e venerdì al Consiglio Europeo con i Capi di Stato e di governo e lì i tatticismi dovranno essere accantonati. Nelle prossime ore Giorgia Meloni riceverà a Palazzo Chigi il Premier ungherese Orban che a breve assumerà la presidenza di turno dell'Unione e il puzzle delle nomine potrebbe essere uno dei piatti forti dei menù. Se la von der Leyen vorrà avere la certezza di entrare per la seconda volta nel palazzo Berlaymont da Presidente della Commissione dovrà probabilmente avere il sostegno, non solo della sua vecchia maggioranza con Popolari, Socialisti e i Liberali di Renew, ma aprire le porte a sinistra ai Verdi o a destra al gruppo dei Conservatori capeggiati dalla Meloni. Non farlo esporrebbe il voto all'Europarlamento sulla sua candidatura al rischio di essere impallinata dai franchi tiratori. La von der Leyen deve fare i conti con le alchimie parlamentari e con i veti incrociati: la Premier italiana, per sostenerla, vuole strappare un commissario di peso o la vicepresidenza della Commissione mentre i Socialisti europei non vogliono stare in maggioranza con i conservatori. Per il Leader di Forza Italia e membro del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani, il sostegno a von der Leyen è fuori discussione ma la maggioranza va allargata, avverte, ai Conservatori e non ai Verdi. Per sapere quali sarà l'atteggiamento della Meloni al Consiglio Europeo bisognerà aspettare mercoledì quando riferirà in Parlamento prima della partenza per Bruxelles.