Conte sulla fase 2: Attenti al contagio di ritorno

Il premier Conte rivendica gradualità e prudenza rispetto alle linee guida dettate dal suo ultimo decreto, nonostante la consapevolezza che molti italiani siano rimasti delusi dalle misure studiate per l'avvio della fase 2. Nel suo giro al nord, tra le aree più colpite dalla pandemia, rivendica con forza le decisioni prese dal Governo con uno sguardo preoccupato alla Germania, che racconta di una curva di contagi risalita dopo un primo allentamento delle misure restrittive. Il rischio di un contagio di ritorno o comunque di una riesplosione di focolai che possano riesplodere per quanto riguarda questa epidemia è molto concreto. È molto concreto, è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma anche con prudenza. Abbiamo predisposto un congegno e delle misure che ci consentiranno di poter intervenire, io ho detto il metodo dei rubinetti, chiudiamo il rubinetto. Nicola Zingaretti appoggia il Premier, ribadisce la necessità di mostrarsi prudenti. Il tema delle riaperture e la prudenza usata dal Governo è stata una prudenza giusta e corretta. Basta vedere cosa sta accadendo in Germania e in altri paesi per capire quanto questa prudenza sia stata corretta. Il segretario del Partito Democratico parla di un piano necessario per la semplificazione, con l'obiettivo di arrivare a tempi zero, snellendo il più possibile le lungaggini burocratiche e sulla tempistica delle riaperture il Governatore del Lazio esprime alcuni dubbi sul piano per bar e ristoranti. Sensibilità diverse tra coloro che sostengono il Governo. È Matteo Renzi a fare opposizione nella sua stessa maggioranza, definendo il decreto del Presidente uno scandalo costituzionale. “Se ciò che fatto Conte lo avesse fatto Berlusconi” dice “saremo tutti in piazza oggi”. Un’accusa pesante, nonostante il leader di Italia Viva prometta che poi non farà mancare il suo appoggio all'esecutivo quando si voteranno le misure economiche fondamentali per la ripartenza.