La girandola d'incontri e contatti si fa sempre più fitta: lavori in corso ma ormai alla stretta finale per dirla come alcuni dei protagonisti di una corsa al Colle arrivata ormai all'ultimo miglio. Lo stallo persiste certo, ma la sensazione è che ormai le percentuali più alte siano sempre più a favore del premier Draghi. Ma c'è dell'altro e quell'altro potrebbe essere risolto nelle prossime ore. La candidatura di Silvio Berlusconi il quale secondo fonti interne, ancora non avrebbe deciso come sciogliere la riserva. Entrambe le opzioni restano sul tavolo ma, se proprio dovesse mollare all'ultimo, lo farebbe, si lascia intendere, solo a vantaggio di una figura di alto profilo e dopo aver riscontrato numeri non proprio sicuri per affrontare la partita. Uno stallo che negli ultimi giorni ruota proprio intorno alla figura del Cavaliere. Il vertice congelato lo scorso giovedì si terrà nelle prossime ore probabilmente con lo stesso Berlusconi collegato da remoto e gli altri leader in presenza a Roma. Sulla necessità di una riunione in tempi brevi avevano insistito soprattutto Salvini e Meloni, con il numero uno della Lega che però ha continuato nella sua opera di regia e di raccordo con tutti gli altri leader. Da ultimo, l'incontro con Giuseppe Conte a seguire un ulteriore giro di telefonate con tutte le forze politiche. Presto farò una o più proposte di alto livello e senza che nessuno possa permettersi di mettere veti, dice. Intanto, Fratelli d'Italia insiste sull'unità della coalizione. "Sarebbe da faziano rompere l'unità del centrodestra. Quello che noi, con Giorgia Meloni prima di tutti, abbiamo sempre perseguito." Dall'altra parte, Enrico Letta ottiene molti si sulla linea del patto di legislatura con i partiti più piccoli dell'area progressista e soprattutto con Matteo Renzi che sul tavolo oltre a Draghi e Casini mette tre quattro ipotesi; e la previsione che l'elezione arrivi tra giovedì e venerdì. Attivismo quello di Letta che segue quello dell'ex premier Conte dopo l'incontro a tre con anche il ministro Speranza e quel tweet congiunto dell'area progressista. E dopo le ultime telefonate, tra cui quella con Giorgia Meloni. 5 Stelle che restano fermi sul nome di garanzia: "É fondamentale arrivare ad un Presidente della Repubblica di alto profilo e ampiamente condiviso ma bisogna anche garantire continuità nell'azione di Governo; perché dobbiamo fare un nuovo scostamento di bilancio per i ristori e per il caro bollette". Ultime ore, ultime trattative. Lunedì si comincia.