La campagna vaccinale, fra alti e bassi, viaggia verso un miglioramento del ritmo su cui il governo sta puntando tanto nel prossimo trimestre. Con l'arrivo anche di Johnson & Johnson, ci sarà quell'accelerata richiesta e obbligata per arrivare a tagliare il traguardo delle 500.000 vaccinazione al giorno, fa sapere il governo. Col Sottosegretario alla Salute Sileri che dice: "Le differenze tra diverse regioni, così come sulla fascia 70-79 anni, saranno colmate in due-tre settimane. Ma c'è, adesso, sempre più pressante il tema delle riaperture. Degli spiragli per attività economiche e famiglie in crisi sempre più nera. Su questo dalla maggioranza preme la Lega, ma anche Italia Viva e Forza Italia. Si parla di una cabina di regia del Governo la settimana prossima, per valutare le possibili aperture dal 20 aprile se i dati saranno migliorati. La prudenza però resta alta, fonti dello stesso Governo fanno sapere che, comunque, questo appuntamento non è stato ancora fissato. Premono anche i governatori delle regioni e chiedono più vaccini, come anche le forze politiche, con toni diversi fra maggioranza e opposizione. "La speranza deve essere l'arrivo delle dosi anche in contemporanea perché, quanto più vacciniamo le persone in contemporanea, meno facciamo circolare il virus e il rischio di varianti è meno importante". "Ci sia stato un chiaro fallimento a livello italiano e a livello europeo, europeo e poi italiano per la questione dei vaccini. Abbiamo visto dei contratti che, ancora noi non abbiamo mai potuto, nessuno ha potuto visionare perché sono segretati, e questa mi sembra una cosa allucinante". Di pari passo c'è anche la questione dei sostegni economici, da Forza Italia Anna Maria Bernini avverte: "Serve subito un nuovo scostamento di almeno 20-30 miliardi per evitare il collasso di intere categorie". Giovedì nell'incontro fra governo e regioni, intanto, si farà un punto sul recovery, centrato in particolare sul tema della scuola.