DDL Zan verso settembre. Conte: no forbice su processi

Sono oltre mille gli emendamenti al ddl Zan, con tre decreti, sostegni bis e Recovery e cybersicurezza da approvare prima della pausa estiva è altamente probabile che lo slalom della legge contro l'omotransfobia arriverà al traguardo a settembre. Non c'è nessuna mediazione all'orizzonte, piuttosto, si cerca di avanzare nella palude. La Lega è pronta, dice Salvini, a ritirare una parte dei suoi 700 emendamenti se il Pd cercherà un'intesa, ma i Dem fanno muro e anzi Enrico Letta rilancia l'impossibilità di qualsiasi dialogo con la Lega. Il compromesso è tutto da costruire anche sull'altra crepa che si è aperta nella maggioranza, la riforma della giustizia. Giuseppe Conte assicura sostegno a Draghi ma avverte: "C'è un limite che non possiamo oltrepassare, noi non possiamo consentire che possano svanire nel nulla, nel nulla, centinaia addirittura di migliaia di processi. È un rischio concreto." Il Movimento rialza la voce dopo le parole di forte critica espressa da alcuni magistrati antimafia, Gratteri ai nostri microfoni non ha dubbi: "la gente si allontanerà sempre di più da noi della giustizia, perché ora stavamo costruendo, stavamo riacquistando fiducia, perché stavamo ottenendo risultati importanti, straordinari, sul piano del contrasto alla 'Ndrangheta. Questo decreto farà danni pazzeschi, per me questa è la peggiore riforma dall'86 ad oggi." Il Ministro Cartabia lavora ad una mediazione, ma l'unica opzione che non esiste è quella di mantenere lo status quo. "Nella diversità delle situazioni, nella diversità e nella gravità del malfunzionamento della giustizia, che mi avete voi illustrato, non posso non ribadire che questo non è un problema che può essere lasciato senza risposte e senza soluzioni. Lo status quo non è un'opzione sul tavolo." Draghi vorrebbe la legge approvata prima dell'estate, anche con il voto di fiducia, ma intanto sono 1631 i subemendamenti presentati alla Camera. Il Movimento ne ha presentato solo uno: quello che sopprime in toto la proposta Cartabia sulla prescrizione.