Di Battista attacca, tensioni nella maggioranza

19 set 2019
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Renzi Italia Viva, Di Battista i tormenti pentastellati, il voto in Umbria, l'opposizione che attacca, i numeri in Aula. Segnali più o meno chiari di un percorso accidentato. Che il cammino del neonato Governo Conte 2 non si annunciasse semplice era evidente dall'inizio, del resto incassata la fiducia e completata la squadra fin da subito le sfide sono apparse in tutta la loro complessità, temi delicati due su tutti, sbarchi e immigrazione da un lato, politiche fiscali e manovra dall'altro, e non solo. Ora ci sono i 41 parlamentari e i nuovi gruppi a Montecitorio, Palazzo Madama di Matteo Renzi, che assicura lealtà all'esecutivo ma che non tranquillizzano affatto la maggioranza. In arrivo anche Lorenzin da Civica Popolare. “Mentre lui procede su questa strada noi abbiamo da abbattere un nemico comune, dico proprio questo perché è un avversario ideologico che è il sovranismo fatto da Salvini, un sovranismo che mette al centro la democrazia illiberale. Il segretario PD Zingaretti ribadisce che la scissione di Renzi è un errore, ma spera che non vi sia alcun impatto sul Governo. La fiducia non manca. “E' un Governo importante che si mette in sintonia con il Paese, questa mi sembra la cosa importante, quindi dipenderà molto dalle cose che farà”. Di sicuro non solo i democratici vivono tormenti interni, nei 5 Stelle Di Battista scuote e avverte i suoi, non fidatevi del PD dice, partito ipocrita e del sistema, sono sempre stato contrario ad un Governo con loro e non è un segreto. Gli risponde il capogruppo al Senato Marcucci, consiglierei a Conte e Di Maio di tenere a bada i suoi deliri. Intanto sui nuovi sbarchi, e non solo, torna alla carica Salvini. “L'Italia che torna ad essere il campo profughi di tutta Europa e lui rispettosamente, molto poco dignitosamente, da avvocato del popolo ad avvocato di se stesso e dei poteri forti ha spalancato i confini del nostro Paese.” Sfida aperta e all'agenda di Governo si aggiunge la sfida politica dell'imminente nuova campagna elettorale per le regionali, 27 ottobre in Umbria e qui al centrodestra compatto i giallorossi faticano a contrapporre una scelta comune, Emilia Romagna e Calabria a seguire.

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