Di Maio: "Con Putin parla Draghi". Salvini: "Non mollo"

28 mag 2022
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Non è un percorso breve quello per arrivare alla pace. Ma la sforzo italiano è quello di portare Vladimir Putin al tavolo delle trattative. Su questo sentiero si è mosso il Presidente del Consiglio Mario Draghi nelle sue telefonate con il leader russo e quello ucraino. La crisi del grano e le aperture in tal senso potrebbero essere un primo, flebile, passo nella direzione auspicata. Su un altro sentiero tutto suo, invece si è mosso Matteo Salvini, che prima ha fatto capire come sia quasi imminente un suo viaggio a Mosca in missione, salvo poi smorzare i toni, forse anche a causa dell'irritazione trapelata da Palazzo Chigi e dal Colle per un'iniziativa in solitaria che avrebbe posto qualche interrogativo sulla postura dell'Italia sullo scenario internazionale e di fatto ha provocato l'ennesimo cortocircuito all'interno della maggioranza e stavolta qualche dubbio anche nell'opposizione. Luigi Di Maio, il Ministro degli Esteri, è categorico: «con Putin ci parla Draghi». "Il Governo italiano non sapeva di questa intenzione. Consiglio molta prudenza rispetto a quello che si vuole fare, perché questa, cioè la guerra in Ucraina o l'andata a Mosca non è un tema da tour estivo, insomma, è una cosa un po' più complicata". "Immagino che Salvini se fa una scelta del genere ne abbia parlato o ne debba parlare, diciamo, soprattutto col Governo del quale fa parte. Secondo me, diciamo, per carità, tutto quello che si fa per arrivare a una soluzione di questo conflitto è buona cosa, l'unica cosa sulla quale bisogna fare molta attenzione è non dare segnali di crepe nel fronte". Il leader della Lega, in tour elettorale, da Parma, non cancella del tutto l'idea ma la rimette ad una serie di valutazioni non solo di carattere politico. Ma non rinuncia a controbattere alla pioggia di critiche piovute sulla sua idea. "Perchè andare in territorio di guerra per provare a portare parole di pace non è esattamente il fine settimana a Riccione. Ecco ma, notando che da Letta a Renzi alla Meloni a Calenda, un grido di attacchi e di polemiche. La ricerca della pace è fondamentale. È il valore supremo per salvare vite in Ucraina e per salvare posti di lavoro in Italia. E io non mollo fino a che non ce la faccio".

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