“Da oggi tutti in servizio” twitta il Ministro Franceschini soddisfatto per il primo round superato di una vicenda che ha messo in imbarazzo il Governo per lo stop alle nomine di alcuni responsabili di super musei, tanto volute dal Ministero quanto bloccate dalla burocrazia. Riprendono a lavorare infatti cinque direttori che il 25 maggio si erano visti annullare le nomine; cinque direttori, uno dei quali venuto dall’estero, nominati nei musei tra l’altro di Firenze, Taranto, Napoli, Mantova e Reggio Calabria per la loro competenza ed esperienza internazionale e che si sono visti bloccare l’opera di rilancio da una sentenza del tribunale amministrativo; magistrati per i quali il bando non ammetteva la partecipazione di cittadini non italiani e che hanno ritenuto i colloqui di selezione, avvenuti a porte chiuse e via Skype, poco trasparenti. Da qui il contenzioso tra il TAR e il Ministero dei beni culturali. A decidere il reintegro fino all’udienza del 26 ottobre è stato il Consiglio di Stato. Il secondo round si giocherà in autunno. Nel frattempo, dopo la sentenza del TAR che aveva annullato le nomine, si è rimesso mano alla legge: in una disposizione inserita nella manovrina finanziaria approvata proprio ieri dal Senato si prevede che nella procedura di selezione internazionale non si applichino i limiti previsti per il lavoro pubblico che impediscono ai cittadini europei di accedere a posti che implichino esercizio diretto o indiretto dei poteri.