È stato un atto doloso e intimidatorio. Sembrano avere pochi dubbi gli inquirenti che indagano sul portone del circolo Pd di Ostia, mandato a fuoco poche ore dopo la manifestazione contro le mafie e per la libertà di stampa e poche ore prima del ballottaggio nel X municipio. Immediata la solidarietà di tutte le forze politiche, da destra e da sinistra, senza distinzione. I militanti, megafono in mano, intanto si sono ritrovati sotto quel portone per rialzare immediatamente la testa di fronte allo schiaffo subìto. Il segretario Pd, Renzi, ha detto che nessuno riuscirà ad intimorire gli iscritti che chiedono di non essere lasciati soli in un territorio difficile, subito dopo il voto. A ben guardare, è il messaggio senza colore politico che arriva da ogni strada, da ogni vincolo di Ostia, che questa battaglia contro la criminalità continui anche dopo il voto di domenica, e non sia l’alibi per dimenticare gli altri grossi problemi di questo territorio. Sì, perché tra poche ore si vota. Giuliana Di Pillo, dei 5 Stelle, 30 per cento al primo turno, e Monica Picca, del centrodestra, 26 nel primo round, si contendono la presidenza del municipio sciolto per infiltrazioni mafiose più di due anni fa. Al primo turno, due cittadini su tre, però, hanno disertato le urne. Vedremo se quello che è successo in questi giorni, dall’aggressione di Roberto Spada al reporter di Nemo, al portone incendiato della sede del Pd, porterà più gente al voto o la terrà ancor più lontana dal seggio.