"Parte da noi". Con questo slogan inizia la corsa di Elly Schlein per diventare Segretaria del PD, 37 anni, deputato ed ex vice del Presidente dell'Emilia Romagna e attuale concorrente, Bonacini. E parte da un discorso che vuole essere di sinistra: lotta alle diseguaglianze crescenti, alla precarietà nel lavoro e difesa del clima, 3 priorità su cui la candidata punta a mobilitare il Partito e coinvolgere tutti coloro a cui i Dem non sono riusciti a parlare negli ultimi anni. Consapevole di un Partito segnato e penalizzato dalle correnti, dice subito: "non sarò uno strumento di altri". "Non siamo qui per fare una partita da resa dei conti identitaria. Siamo qui per fare una cosa molto più difficile: il nuovo PD, tenere insieme questa comunità, salvaguardare il suo pluralismo, che è fondamentale perché il PD è l'unico Partito non personale in Italia." Sulla situazione politica attuale, invita le opposizioni a coordinarsi da subito, considera Meloni una donna Premier che non aiuta le donne. "Manovra iniqua, che fa una redistribuzione ma verso l'alto, che colpisce le pensioni delle donne, mentre Opzione Donna dovrebbe andare avanti e che vuole cancellare il Reddito di Cittadinanza." Infine una stoccata a Renzi: se n'è andato lasciando maceria, afferma. Macerie su cui la fase congressuale punta a ricostruire l'identità perduta di un Partito che in 15 anni ha avuto 9 segretari.