Il G7 è stato un successo, il sostegno all'Ucraina immune alla propaganda di Putin, nell'aborto una polemica artefatta, Giorgia Meloni chiude il vertice di Puglia parlando di un'Italia che ha dimostrato di essere all'altezza della situazione e che ora merita il giusto peso nell'Europa che verrà. La presenza storica di Papa Francesco, la partecipazione di Zelensky e quel sostegno a Kiev che ne esce rafforzato, bollando come propaganda l'ultima proposta di pace di Putin. "Non mi sembra particolarmente efficace, come proposta di negoziato, quella di dire all'Ucraina che si deve ritirare dall'ucraina". Negoziati non sempre semplici, un gruppo di leader e stretti tra problemi politici e campagne elettorali incombenti che per la premier hanno portato anche a strumentalizzazioni, come sui diritti. "Sul tema del perché non ci sia il riferimento alla parola aborto ho già risposto, perché solitamente accade che nei documenti finali di questa sessione le cose che sono già date per acquisite non vengono ripetute pari pari". Si dice orgogliosa dell'invito allargato ai Paesi del sud del mondo, così come dell'impegno sui migranti con la coalizione per combattere chi alimenta i flussi illegali. "Follow the money, oggi le nazioni unite ci dicono che la tratta di esseri umani è diventata l'attività più redditizia al mondo delle reti criminali". Annuncia che nelle prossime settimane sarà in Cina, sì ad accordi economici, no a concorrenza sleale, guarda già a Bruxelles lunedì il primo incontro per decidere il futuro Governo dell'Unione con l'Italia che reclama un ruolo di peso. "Se vogliamo trarre, diciamo come insegnamento dal voto delle elezioni europee, che andava tutto bene temo che le cose, diciamo sarebbe una lettura un po' distorta". Di una cosa avrebbe fatto meno, la rissa in Parlamento a Roma mentre in Puglia arrivavano i grandi della terra. Ai suoi l'invito a non cedere alle provocazioni, agli altri il richiamo al rispetto per le istituzioni.