Un impegno concreto per arrivare un giorno alla soluzione dei "due popoli, due Stati", e quel "no" a qualsiasi piano di espansione israeliana in Cisgiordania. Lo ha ribadito il titolare della Farnesina Antonio Tajani, assieme alla Ministra degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese Varsen Aghabekian, in visita a Roma. "Rafforzeremo le sanzioni contro i coloni più violenti in Cisgiordania", sottolinea Tajani, definendolo un primo passo per dissuadere Netanyahu dal piano dei nuovi insediamenti. Il Ministro degli Esteri respinge anche il progetto degli Stati Uniti per la Striscia di Gaza. "Prima di fare piani e ascoltare quello che vogliono i palestinesi, c'è un piano per la ricostruzione presentato dall'Egitto e sostenuto dai Paesi arabi, in quello ci riconosciamo. Poi tutto ciò che si può fare per aiutare, dopo la fine della guerra, questo popolo martoriato va bene, ma non credo che si debba agevolare la fuga dei palestinesi da Gaza e dalla Cisgiordania". Continua poi l'iniziativa italiana di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza City, con il programma Food for Gaza, progetto che si somma alla missione per portare in Italia bambini gazawi bisognosi di cure assieme ai loro familiari, a cui i due Ministri hanno fatto visita negli ospedali del Bambin Gesù, Umberto I e Gemelli. "Le parole però non bastano", incalzano le opposizioni, che sfidano l'Esecutivo a reagire alle minacce del Governo israeliano contro la Global Sumud Flotilla, composta anche da attivisti italiani. "Giorgia Meloni li tuteli", avverte la Segretaria Dem Elly Schlein. "Le minacce del Ministro israeliano alla Global Sumud Flotilla vanno rispedite con forza al mittente da parte dei Governi europei, del Governo italiano e anche dell'Unione Europea, perché è partita la più grande missione umanitaria dal basso". "La Premier lasci stare i selfie e si schieri con chi si impegna per fermare questo orrore", tuona anche Giuseppe Conte, puntando il dito contro l'ignavia di chi ci governa. .























